Il Vangelo di questa domenica ci annuncia una splendida notizia. Ciascuno di noi è al centro dell'intimità e della perfetta unità tra il Padre e il Figlio. E' vero che tante volte anche noi mormoriamo e ci mettiamo davati al Signore con lo stesso atteggiamento dei Giudei. Esigiamo che il Signore si manifesti secondo i nostri desideri, secondo le voglie e i problemi del momento. Anzi, lo facciamo responsabile delle nostre sofferenze. In greco infatti invece di "fino a quando ci terrai con l'animo in sospeso" si può leggere anche "fino a quando ci toglierai la vita?". Confessiamo che è proprio quello che tante volte ci ritroviamo a pensare, quando ci sembra che il Signore resti muto di fronte alle nostre angosce. In fondo non è vero, come non era vero per i giudei, che siamo con l'animo in sospeso. La verità è che nel cuore abbiamo deciso ed è chiara ai nostri occhi l'immagine del salvatore di cui abbiamo bisogno. E non ci rendiamo conto che stiamo aspettando e desiderando un mercenario, un estraneo, uno cui di noi non importa nulla.
Aspettiamo Barabba. Aspettiamo un brigante, l'importante è che ci risolva le cose. Per questo, rieccheggiando le parole dei demoni rivolte a Gesù nei sinottici, ci scandalizziamo del Signore, temiamo che venga a distruggerci, a scompaginare i nostri progetti di vita. Soprattutto, i nostri criteri, il nostro sguardo sul mondo, sulla vita, sugli eventi, sulle persone. Il cristianesimo non è una religione come le altre, alla sua origine ripete il Papa vi è un incontro personale capace di sconvolgere, convertire, cambiare e colmare l'esistenza. Dove si dà questo incontro, e dove esso si approfondisce in una conoscenza che superi la buccia dell'apparenza, necessariamente si da un cambio radicale di mentalità.
Appare un nuovo discernimento. Per questo Gesù parla di sè come del buon pastore, del pastore bello, del pastore vero. E per questo il contesto è proprio quello della festa di Hanukkàh, della Dedicazione, che celebrava la riconsacrazione del nuovo tempio ad opera di Giuda Maccabeo, dopo la profanazione di Antioco Epifane. È la hanukkàh (consacrazione), detta in greco enkainía (rinnovazione) (cfr 1 Macc 4, 54-59; 2 Macc 1,8; 2,16; 10,5). In questa festa, secondo i rabbini e la tradizione ebraica, tra i tanti, vi sono due elementi che crediamo essere fondamentali per l'intelligenza delle parole di Gesù:
"Il decreto promulgato dai Greci Siriani, era di far "dimenticare la Tua Torà e violare i decreti della Tua volontà" agli Ebrei. I Greci adoravano la conoscenza. A loro non importava se gli Ebrei apprendevano la saggezza della Torà. Ciò che obiettavano violentemente era l'idea che la Torà provenisse da Dio - "la Tua Torà"... Per questa ragione i Greci contaminarono l'olio nel Beit Hamikdash". "La radice Hanukkah, da cui derivano Hanukkah e hinnukh (educazione), significa anche "educare".
La rivolta ebraica scoppiò quando il nemico greco tentò di colpire proprio le radici culturali e religiose del popolo e più precisamente, quando i Seleucidi, dominatori della Giudea, imposero agli ebrei di abbandonare progressivamente le proprie tradizioni, costringendoli ad adorare gli idoli nel Tempio di Gerusalemme. Di fronte al pericolo della perdita della propria identità, gli ebrei si opposero e organizzarono una resistenza che fondava le proprie basi sull'adesione all'educazione ebraica".
Gesù, nel mezzo di questa festa, passeggia nel tempio, sotto il portico di Salomone. Passeggia come Dio nel paradiso, alla ricerca di Adamo. La sua presenza e le sue parole sono per ciascuno un interrogativo: "dove sei?". E' lui che interroga, e denuda, per questo la reazione è scomposta, e sembra che le domande del Signore ci tolgano la vita. Gesù ci chiede conto della mentalità che guida la nostra vita.
Siamo sue pecore, oppure siamo sballottate qua e là da qualunque vento di dottrina, afferrate da uno dei tanti Barabba che attentano alle anime? Di fronte all'ingiustizia, alla malattia, all'umiliazione, alla solitudine, al disprezzo, al fallimento, quali sono le nostre reazioni? Con quali occhi, con quale mente, con quale cuore guardiamo oggi alla Croce? Chi ci sta educando? L'olio dello Spirito Santo, quello della sapienza della Croce, non è stato per caso profanato, e oggi giace inutilizzabile e ci troviamo come le vergini stolte, impossibilitate ad entrare al banchetto? Non abbiamo forse dimenticato la Parola che abbiamo ricevuto, consegnando il tempio della nostra vita agli idoli e al principe di questo mondo? Non siamo per caso oggi immondi, inadatti al culto, schiavi di mercenari e ingannatori?
Se così fosse la parola del Vangelo è proprio per noi, ed è una buona notizia. E' la sua voce, quella per la quale siamo nati, per la quale siamo stati creati. E' il Pastore vero, bello, buono, che ci strappa dall'inganno, che distrugge nella sua morte, la menzogna e l'inganno. E' Lui che riconsacra il suo tempio, la nostra vita. E' Lui che ci attira nella stessa intimità divina, nel Santo dei Santi, il cuore di Dio. E' Lui che si fa nostro condottiero, che torna a guidare le nostre menti e i nostri cuori per i cammini della giustizia, della sapienza crocifissa. E' la sua voce che schiude i nostri occhi sulle sue opere, i segni dell'amore di Dio nella nostra vita. E' la sua voce colma delle sue parole che che ci dona la fede per credere ed ottenere la vita che non muore. E' la sua mano trapassata dai chiodi che ci tiene stretti per l'eternità. Sono stati i nostri peccati a scrivere, a tatuare con il sangue i nostri nomi nelle mani del Signore. E Lui, con il suo sangue, li ha scritti in Cielo, per l'eternità, ed è questa la verità che si fa unica fonte di vera gioia, il pascolo che ci sazia perchè ci dona il perdono eterno.
E' la conoscenza di Dio in questo amore sperimentato mille volte, la conoscenza della misericordia, che scende sino al fondo più fondo delle nostre esistenze, è questa intimità che ci fa sue pecore, gregge del suo pascolo. La conoscenza crocifissa, che è la stessa sapienza con la quale guardare ogni istante della storia come una nota sullo spartito della sinfonia d'amore che Dio sta eseguendo per tutto il creato. E la nostra vita, il nostro corpo, il nostro cuore, la nostra mente, costituiscono così il nuovo tempio riconsacrato per il culto nuovo, quello della Chiesa, quello del Figlio: la lode di una vita perduta per amore. Seguendo il Pastore, insieme al Pastore. Perchè nessuno, nel mondo vada perduto.
CONCORDANZE
Concordanze di Gv. 10, 1-10
Percorso esegetico per scrutare il Vangelo della IV Domenica di Pasqua, anno A.
COMMENTI
Ratzinger - Benedetto XVI. Il Pastore (da Gesù di Nazaret)
RATZINGER - Benedetto XVI: Omelie sul Buon Pastore
Giovanni Paolo II. Omelie sul Buon Pastore
P. R. Cantalamessa: IL BUON PASTORE
Josemaria Escrivà. IL BUON PASTORE
Pastore nel Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento
Daniel-Rops. La vita del buon pastore in Palestina ai tempi di Gesù
L'INIZIAZIONE CRISTIANA, IL BATTESIMO E IL BUON PASTORE
J Danielou. Il Sal. 23 e il Buon Pastore figure dell'iniziazione cristiana
ESEGESI
Pastore nel Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento
Schnackemburg. Gesù Buon Pastore
S. A. Panimolle. La porta delle pecore e il Buon Pastore
R. Fabris. Il pastore e le pecore
IL buon pastore... la porta... entrare.. uscire...
L'annuncio del buon pastore
COMMENTI PATRISTICI
Sant'Agostino. Il buon Pastore e i mercenari. (Giov. 10, 11-13)
Sant'Agostino. Omelia sul Buon Pastore
Sant'Agostino. Il buon Pastore dà la vita.
San Gregorio Magno. Cristo, il buon pastore
San Beda il Venerabile. Dall’Omelia II sul Buon Pastore
S. Cirillo di Gerusalemme. Dal Commento al Vangelo di Giovanni sul Buon Pastore
ARTE E LITURGIA
Immagini del Buon Pastore nell'arte
Io sono il buon pastore. Da "la Passione di Cristo" di Mel Gibson
RADICI NELL'EBRAISMO
Hanukkah, la festa che fa da sfondo al Vangelo del Buon Pastore
Daniel-Rops. La vita del buon pastore in Palestina ai tempi di Gesù
TERMINI NOTEVOLI
Pastore nel Dizionario dei concetti biblici del Nuovo Testamento
AMBIENTE BIBLICO
Daniel-Rops. La vita del buon pastore in Palestina ai tempi di Gesù
TEOLOGIA
J. Galot. Il sepolcro vuoto: Da piccoli indizi, lo stupore della fede
Catechesi di Giovanni Paolo II sulla Resurrezione
J. Ratzinger. La fede nella Risurrezione
Paul O’Callaghan. Resurrezione. Teologia
MISTERO PASQUALE
Giovanni Paolo II:L’amore misericordioso di Dio si rivela pienamente e definitivamente nel Mistero pasquale.
H. U. Von Balthasar. Mysterium Paschale. La Consegna
J. Ratzinger. La fede nella Risurrezione
J Jeremias La Pasqua
Mons. Caffarra. Testi sulla Pasqua
La pasqua dei primi secoli
Sant''Agostino. "Fides christianorum resurrectio Christi est"
Catechesi di Giovanni Paolo II sulla Resurrezione
Meditazione di Don Divo Barsotti sulla Pasqua
Ignace DE LA POTTERIE. Testi sulla Risurrezione di Gesù in Giovanni
La Pasqua dell''ebreo Gesù
I giorni della Pasqua
J Jeremias La Pasqua
Ratzinger - Benedetto XVI. Meditazione sulla La Pasqua
Tutti i passi della storia varcano il sepolcro vuoto
Meditazione di Don Divo Barsotti sulla Pasqua
Mons. Caffarra. Testi sulla Pasqua
J. Galot. Il sepolcro vuoto: Da piccoli indizi, lo stupore della fede
LA TOMBA VUOTA E LA SINDONE DI TORINO
Presenza di Maria nel mistero pasquale
tomba vuota e panni sepolcrali
Padre Raniero Cantalamessa. La storicità della risurrezione di Cristo
Sant''Agostino. "Fides christianorum resurrectio Christi est"
Marc Chagall. Il mistero della Pasqua
A. Socci. Ipotesi su Gesù e la sua resurrezione.
Don Giussani: Cristo contro il nulla
Paul O’Callaghan. Resurrezione. Teologia
LE APPARIZIONI «UFFICIALI» DEL RISORTO AL GRUPPO APOSTOLICO (GV 20,19-31)
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