Guglielmo di Saint-Thierry. LO SPIRITO SANTO DÀ L'INTELLIGENZA DELLA FEDE

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Guglielmo di Saint-Thierry nacque a Liegi verso il 1085 e morì nel 1148. Educato nelle scuole del Nord della Francia, fu allievo di Anselmo contemporaneamente ad Abelardo. Monaco a Reims, diverrà nel 1119 abate del monastero benedettino di Saint-Thierry. Da allora si moltiplicano le opere letterarie che lo rivelano teologo e mistico. Amico intimo di San Bernardo, lavorò alla riforma dei monasteri benedettini. Dopo esser passato al monastero di Signy, per vivere sotto l'osservanza cistercense, si dedicò attivamente a mettere in luce e a confutare gli errori teologici di Abelardo. L'opera di Guglielmo è anzitutto quella di uno spirituale, di un direttore d'anime. La sua teologia è legata alla sua contemplazione.

Ascolta, anima fedele: quando alla tua fede si presenteranno misteri profondi per la debole natura, domanda senza paura, non per spirito di contraddizione, ma per obbedire con amore: Come può succedere una tal cosa? (Le. 1, 34). E la tua domanda sia la tua preghiera; sia amore, sia pietà e umile desiderio: non scruti con alterigia la maestà di Dio, ma cerchi la salvezza nei mezzi offerti ci da Dio, nostro salvatore. Ti risponderà l'Angelo del gran consiglio: «Quando verrà il Consolatore che io vi invierò dal Padre, darà testimonianza di me e vi suggerirà tutte le cose: lo Spirito di verità vi insegnerà la verità tutta intera» (cfr. Gv. 15, 26; 14, 26; 16, 13). Nessuno infatti conosce i segreti dell'uomo, se non lo spirito dell'uomo che è in lui. Così nessuno conosce i segreti di Dio, se non lo Spirito di Dio (I Cor. 2, 11). Sii dunque sollecito nell'unirti allo Spirito Santo. Egli viene appena è invocato e lo si può invocare solo perché è già presente. Quando lo si invoca, viene nell'abbondanza delle benedizioni di Dio. E' lui il fiume impetuoso che dà gioia alla città di Dio (cfr. sl. 45, 5) e quando viene, se ti trova umile e tranquillo, seppur tremante davanti alla parola di Dio, si riposerà su di te e ti rivelerà ciò che il Padre nasconde ai sapienti e ai prudenti di questo mondo. Cominceranno a risplendere per te quelle cose che la Sapienza poté rivelare in terra ai discepoli, ma che essi non poterono sostenere fino alla venuta dello Spirito di verità, che avrebbe insegnato loro la verità tutta intera.
Invano si attende di ricevere e d'imparare dalla bocca di un qualsiasi uomo, ciò che non si può ricevere e imparare dalla lingua stessa della Verità. Infatti, come dice la Verità stessa: Dio è Spirito (Gv. 4, 24). Come è necessario che i suoi adoratori l'adorino in Spirito e verità, così quelli che desiderano conoscerlo e sperimentarlo, solo nello Spirito Santo devono cercare l'intelligenza della fede e il senso puro e semplice di quella verità. Nelle tenebre e nella ignoranza di questa vita, egli è - per i poveri di spirito la luce illuminante, la carità che attira, la dolcezza piùbenefica, l'accesso dell'uomo a Dio, l'amore amante, la devozione, la pietà. E' lui che rivela ai credenti che progrediscono nella fede, la giustizia di Dio. E' lui che dà grazia su grazia. E' lui che - dalla fede che nasce dall'ascolto della Parola - dona una fede più illuminata.

* Speculum Fidei - Bibliothèque de spiritualité Médiévale. Bruges 1946, pp. 124-128.

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