Dalle Omelie su Ezechiele di Origene.

In Ezechielem, Hom. VI, 6. PG 13, 714‑715.

Il Figlio di Dio è disceso sulla terra per compassione del genere umano. Sì, ha patito le nostre sofferenze ancor prima di aver sofferto la croce, prima di aver preso la nostra carne. Poiché se non avesse patito, non sarebbe venuto a dividere con noi la vita umana. Prima egli ha patito, poi è disceso.

Ma quale è questa passione della quale ha sofferto per noi? È la passione dell'amore. E il Padre stesso, il Dio dell'universo, lento all'ira e grande nell'amore (Sal 102, 8), non soffre forse in qualche modo? O forse tu ignori che quando si occupa delle cose umane, egli soffre una passione umana? Egli soffre una passione d'amore.

In effetti, nel deserto il Signore tuo Dio ti ha portato, come un uomo porta il proprio figlio (Dt 1, 31). Come il Figlio di Dio ha portato le nostre sofferenze, Dio ci porta nel nostro cammino (cf Is 53, 4; Mt 8, 17).

Nemmeno il Padre è impassibile. Quando lo preghiamo, ha pietà, e compatisce, conosce qualcosa della passione dell'amore, ha delle "tenerezze" che la sua sovrana maestà sembrerebbe dovergli vietare.