Il commento al Vangelo della VI domenica di Pasqua, anno A

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Abbiamo bisogno di un Consolatore. Qualcuno che, dinnanzi alle difficoltà, ai dubbi, alle angosce, ci sussurri piano che Dio ci ama, che non si è dimenticato di noi. Non possiamo fare a meno di Qualcuno che ci ricordi le parole del Signore, che le sigilli e le custodisca in noi. Qualcuno che ce le faccia osservare, custodire, compiere. Qualcuno che ci unisca al Signore. Lo Spirito Santo è proprio “ciò che è in comune”, l’unità del Padre con il Figlio, l’Unità in persona. Il Padre e il Figlio sono una cosa sola nella misura in cui vanno oltre se stessi; sono una cosa sola in quella terza persona, nella fecondità del dono" (Benedetto XVI). E' Lui il Consolatore che ci pone nell'intimità di Dio. Per questo il compimento del Mistero Pasquale del Signore è l'effusione dello Spirito Santo, il dono che, colmando il nostro cuore, non delude la speranza e ci fa partecipi della natura divina. Queste non sono affermazioni da libro di teologia, sono la nostra vita. Il dimorare in Dio, rimanere nell'amore di Gesù non sono esperienze relegate a momenti particolari, a particolari stati d'animo. La comunione con Dio non è questione di sentimenti. E' osservare la Sua Parola, un modo per dire che l'intimità che ci fa uno con Gesù nel Padre si realizza molto concretamente nel compiere la Sua Parola. E sappiamo che ogni Parola di Gesù, ogni suo comando, come ogni parola della Scrittura dell'Antico Testamento che Lui ha portato a compimento si riassume nell'amore, nell'agape. Nel dono di se stessi, sino all'offerta della vita. Ora è anche vero che noi sperimentiamo giorno per giorno l'impossibilità di compiere la Parola, di permanere nella volontà di Dio. Conosciamo i nostri limiti. Per questo ci è necessario un Consolatore, uno che che ci ripeta "Coraggio, non temere, tu sei Figlio, Dio ti ama e compirà in te la Sua opera". Abbiamo bisogno della vita di Dio, del Suo respiro di vita in noi, del soffio che ci ricrei istante per istante, che compia in noi la Parola che ci fa veri, autentici, vivi. Abbiamo bisogno dello Spirito Santo, più dell'aria che respiriamo. E' Lui l'amore di Dio che plana nei nostri cuori, ed è lo stesso amore con il quale possiamo amare Dio e il Suo Figlio. Lo Spirito Santo è Colui che ci fa uno con Dio, che ci trasporta, per così dire, nella profondità divina per colmarci della Sua natura. Non si tratta così di sforzarci, di impegnarci, di buona volontà. Non basta. L'agape è dono che viene dal Cielo. Oggi è pronto per noi, come ogni giorno. In esso è custodita la memoria della vita di Cristo, per eso ci viene costntemente ritrasmessa, dinnanzi ad ogni evento della nostra vita, con esso possiamo ricordare, credere, sperare, amare. E' il Consolatore che il Padre ci dona perchè ci ama e ci ha legati a sé, eternamente. "Solo chi lo porta in sé, lo potrà vedere" (Benedetto XVI).
E' qui la vera pace. Essa coincide con la volontà di Dio. Con la verità. Con ogni istante della nostra vita. E' la gioia dell'intimità con Dio in Cristo Gesù. Osservare i comandamenti è già una Grazia, è la vita nuova che si manifesta perchè si è ricevuto un cuore e uno Spirito nuovi. Compiere la volontà di Dio è amare, è una vita donata. "Devi, poi, divenire amore, guardando l’amore di Dio, che ti ha così tanto amata, non per qualche obbligo che avesse con te, ma per puro dono, spinto soltanto dal suo ineffabile amore. Non avrai altro desiderio che quello di seguire Gesù! Come inebriata dall’Amore, non farai più caso se ti troverai sola o in compagnia: non preoccuparti di tante cose, ma solo di trovare Gesù e andargli dietro!". Così scriveva Santa Caterina. La gioia di Gesù ci è donata, non implica alcuno sforzo, è la gioia del suo amore, lo stesso fuoco che mosso la sua vita, la certezza dell'amore di Suo Padre. Di nostro Padre. Non vi è alcun moralismo, solo un amore infinito che brucia dal desiderio di donarsi. In ogni istante. Per questo possiamo goire d'una gioia indicibile, anche se siamo provati in ogni modo, perchè dentro il suo amore ci colma, anche se non ce ne rendiamo conto. Non sono sentimenti, è la più pura realtà. Quando camminiamo crocifissi con Cristo rimaniamo nel suo amore, il cuore è pacificato, anche se la carne e i sentimenti sono agitati. Sotto le onde, anche le più tempestose, al fondo del mare vi è una pace infinita. La gioia piena del suo amore riversato copiosamente in noi.

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