Teol. Pol., 6, PC 91, 1113; PC 90, 808.1108
Colui che per noi è diventato simile a noi diceva a Dio suo Padre: Non la mia, ma la tua volontà (Lc 22,42), volendo Lui che era Dio per natura, compiere anche come uomo la volontà del Padre.
Se egli si consegnò liberamente come colpevole alla Passione e alla morte, facendosi responsabile per noi che eravamo veramente meritevoli di soffrire fino alla morte, è chiaro che Egli ci ha amati più di sé stesso. E' lampante che ha scelto, in quanto più che buono, gli oltraggi nel momento voluto per l'economia della nostra salvezza; li ha preferiti agli onori dovuti alla sua propria gloria, secondo la natura.
Il perfido serpente inspirò il suo veleno mediante la disobbedienza dei primi creati ed essi morirono a causa del peccato. Allora il nostro Signore e Dio per suo amore verso di noi, fu innalzato sulla preziosa croce. Trafiggendo il petto, ci dona la vita eterna, attraverso la nube dello Spirito Santo.
Chi conosce il mistero della croce e del sepolcro, conosce anche le ragioni essenziali di tutte le cose create.
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