Martedì Santo, Hamon-Bertola, Meditazioni



COLLOQUIO EUCARISTICO

"Quanto più ci inoltriamo, o Signore, nei misteri dolorosi della Vostra Passione, e tanto maggiore dobbiamo purtroppo constatare che l'Eucarestia non solo ne è il sacro memoriale, ma bensì la continuazione spaventevole, triste umiliante, angosciosa.

Tradito da Giuda, in balìa di vili manigoldi, trascinato da un tribunale all'altro, flagellato a sangue, fatto re di burla, incoronato di spine, Voi soffriste allora gli strazi più orrendi, le umiliazioni più profonde. Ma nel Sacramento del vostro amore forse che ogni giorno non Vi sono rinnovate?

Quanti cristiani dinnanzi ai vostri Tabernacoli vi fanno genuflessioni derisorie, ciarlano, ridono, scherzano, tengono in somma una condotta quanto mai indegna ed ingiuriosa!...
Quanti cristiani, dopo di avervi paragonato nel loro cuore con un Barabba qualunque d'una passione infame, vi gridano nella loro carne il crucifigge, e vi flagellano, vi sputachiano, vi fanno soffrire ogni sorta di strazi, abbandonandosi alle colpe più lubriche e basse!...
Quanti, purtroppo, dopo di avervi rapito vi trasportano nelle loro congreghe infernali e fattovi re di burla vi insultano, vi trafiggono con pugnali, vi gettano nel fuoco!...
E noi medesimi, o Gesù, non vi abbiamo forse tante volte flagellato con le nostre indelicatezze, incoronato di spine con pensieri sensuali, condannato a morte colle nostre colpe?...

Eì infinito il vostro amore, ma dobbiamo ben confessare che anche infinita è la nostra nequizia!..."
(Hamon-Bertola, Meditazioni, vol II)

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