Luigi Negri. L'IMMAGINE DEL PRESBITERO NELLE LETTERE DEL GIOVEDI SANTO
Il magistero del giovedì santo è un magistero «profondamente commosso», perché nasce e si costituisce nello spazio di una intensa contemplazione del mistero di Cristo nell'evento pasquale; è un annuale ritrovarsi con Cristo per ritrovare, a una profondità sempre più grande, la propria vocazione e la propria identità. « ... Il Giovedì Santo noi, ministri della nuova alleanza, ci uníamo insieme con i Vescovi nelle cattedrali delle nostre Chiese, ci uniamo dinanzi a Cristo, unica ed eterna fonte del nostro sacerdozio. in questa unione del Giovedì Santo noi ritroviamo Lui e contemporaneamente per Lui, con Lui ed in Lui, ritroviamo noi stessi... » (1983).Tentiamo ora di raccogliere in modo necessariamente sintetico le linee fondamentali dell'identità, della spiritualità e della missione del presbitero: dal mistero della redenzione di Cristo nasce il popolo nuovo chiamato a partecipare, per l'effusìone dello Spirito, della stessa vita divina e a vivere nella storia la missione di Gesù Cristo. In questo consiste il sacerdozio regale del popolo di Dio: ma perché tale sacerdozio regale possa generarsi, essere rigenerato e attuato nel cuore del cristiano è necessario il sacerdozìo gerarchico e ministeriale.... Il Sacerdozio meditante al quale partecipiamo attraverso il Sacramento dell'Ordine, che è stato per sempre impresso nelle nostre anime per mezzo di un segno particolare di Dio, cioè il carattere, rimane in esplicìta relazione con il sacerdozio comune dei fedeli e, in pari tempo, differisce da esso essenzialmente e non solo di grado... (1979).... il Giovedì Santo è ogni anno il giorno della nascita dell'Eucaristia ed al tempo stesso il Natale del nostro sacerdozio, il quale è innanzitutto ministeriale ed è nel contempo gerarchico. £ minìsterìale, perché in virtù dell'Ordine Sacro esercitiamo nella Chìesa quel servizio che è dato di compìere solo ai sacerdoti, prima di tutto il servìzio dell'Eucarisfia. J~_ anche gem1rarchico, perché questo servizio ci permette, servendo, di guidare pasteffelmente le singole comunità dei Popolo di Dio... (1985).Il sacerdozio è tutto al servizio di questa vita, le rende testimonianza medìante fi servizio della Parola, la genera, la rigenera e moltiplica mediante il servizio dei sacramenti. Il sacerdote stesso prima di tutto vive di questa vita, la quale è la più profonda fonte della sua maturità ed è anche la garanzia della fecondità spirituale di tutto il suo servizio! (1991).Chiamato nella Chiesa dallo Spirito per stare dì fronte alla Chiesa, come ci ricorda la Pastores dabo vobis, il presbitero è chiamato ìnnanzitutto a vivere questa ontologia nuova della sua vita, appartenendo incondizionatamente a Cristo, assimilandone nell'imitazione i criteri fondamentali di giudizio e A movimento fondamentale del cuore che è la carità. La preghiera del sacerdote, nelle sue varie forme, coinvolge totalmente il cuore dell'esistenza sacerdotale con la presenza del Signore ed eleva quotidianamente l'esistenza dei sacerdote alla grandezza e dignità inconcepibìli contenute dal sì di Simon Pìetro: « Signore, tu lo sai che ti amo». La fedeltà del presbitero alla preghiera riscopre e approfondisce quotidianamente il livello più profondo dell'appartenenza alla vita del Signore, crocifisso e risorto, che è l'impegno di fedeltà al celibato, in funzione di Cristo, del regno di Dio e della missione della Chiesa (cfr. 1979).Da questa ontologia nuova e vìssuta personalmente con integrale dedizione al mistero di Cristo presente nasce la carità pastorale, l'amore intenso ai cristiani perché fl popolo di Dio esiste obiettivamente!……attraverso la celebrazione dei sacramenti, primo fra tutti quello dell'eucaristia, che il popolo cristiano viene continuamente generato, rigenerato ed educato alla sua missione.Con una opportuna serie di iniziative catechetiche questo popolo cristiano deve essere aiutato a prendere coscienza sempre più profonda della definitivìtà dei dono della fede e aiutato a vivere in pienezza quella identità umana nuova che deve essere testimoniata davanti a tutti gli uomini, e in cui consiste la missione della Chiesa.Pertanto occorre che il presbitero formi nel popolo cristiano una mentalità nuova, « ... quella certezza della fede, dalla quale derivano la profonda comprensione del senso dell'esistenza umana e la capaci tà di introdurre l'ordine morale nella vita degli individui e de li ambienti umani... » (1979). Questa capacità di mentalità nuova si esprime nella storia come carità nella tensione a un inesorabile annunzio di Cristo che rende dignitoso e meritorio ogni particolare e ogni gesto dell'esistenza umana.Il presbitero, che vive la vita nuova di Cristo in lui, è strumento di comunicazione di tale vita da parte dello Spirito, ed è in funzione attiva della maturazione nel popolo di questa vita.Questo dramma dell'amore a Cristo e dell'amore ai fratelli si svolge nell'orizzonte del riferimento alla madre del Signore. La brevità del tempo ci impedisce di riferire per esteso i brani bellissimi della lettera del giovedì santo del 1988; basti questo: « ... parlando dall'alto della croce sul Golgota, Cristo disse al discepolo:‑‑‑Ecco tua madre"; ed il discepolo la prese in casa come sua madre. Introduciamo anche noi Maria come madre nella casa interiore del nostro sacerdozio... ».Permettetemi di concludere questa comunicazione rileggendo per voi un breve stralcio di una delle pagine più alte dell'intero magistero di Giovanni Paolo 11, tratta dal numero 10 della Redemptor hominis: « ... In realtà, quel profondo stupore riguardo al valore ed alla dignità dell'uomo si chiama Vangelo, cioè buona novella. Si chiama anche Cristianesimo. Questo stupore giustifica la missione della Chiesa nel mondo anche, e forse di più ancora, nel mondo contemporaneo ( ... ).Compito fondamentale della Chiesa di tutte le epoche e, in modo particolare, della nostra, è di dirigere lo sguardo dell'uomo, di indirizzare la coscienza e l'esperienza di tutta l'umanità verso il mistero di Cristo, di aiutare tutti gli uomini ad avere familiarità con la profondità della redenzione che avviene in Cristo Gesù... ».Perché questo stupore divenga missione umana e perciò storica è necessario l'ordine sacro: qui sta tutta la dignità, la grandezza, il sacrificio, la gioia del nostro servizio sacerdotale.
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