Aristide Serra. Cana e la creazione di un popolo


Al giardino d'Eden, Eva disubbidisse, ma nel Sinai, Israele, nuova Eva dice sì, « quanto il Signore ha detto, noi lo faremo » ( Es 19,8 ; cfr.24,3.7), è già una nuova creazione che comincia.
A Cana, Maria riprende questo Sì dicendo ai servitori "fatti tutto ciò che vi dirà"

Gesù a Cana crea un popolo che crede in egli, come Dio lo ha fatto nella prima alleanza. A Cana, Gesù "manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui." (Gv 2, 11). La stessa cosa avvenne al Sinai, quando il Signore Dio manifestò la sua gloria a Mosè ed il popolo credette anche in lui come inviato del Signore (Es 19,9.11)

Il nome di Cana potrebbe alludere, oralmente, al verbo, acquistare-creare che si dice in ebreo Qanâh.Si dice Dio si è acquistato (verbo ebraico qanâh) il popolo, ma questo verbo significa anche una creazione, si legge :« L'Eterno mi possedette (verbo qanâh) al principio della sua via, prima delle sue opere piú antiche. » (Pr 8,22) ; « Questo popolo che ti sei acquistato (qanâh) » (Es 15,16) ; « ll popolo che io ho plasmato (qanâh) per me celebrerà le mie lodi » (Is 43,21).

Maria è presente, nel terzo giorno, in modo particolare all'ora della creazione di questo nuovo popolo.

Questo nuovo popolo comincia molto semplicemente, durante una festa di villaggio. Una festa che sarebbe potuta essere amara perché il maestro aveva calcolato male le provviste... Al contrario, immaginiamo la pace e la gioia di questa casa dove il miracolo si è avvenuto. Maria è Gesù sono uniti con un amore misterioso; i discepoli scoprono più profondamente Gesù; la festa si conclude nella pace. Un piccolo popolo si è formato.


Bibliographie :
A. SERRA, Maria e la pienezza del tempo, Paoline 1999, p. 79-83
A. SERRA, Maria a Cana e presso la Croce, Rome, 1991, p. 13-26
A. SERRA, Marie à Cana et près de la croix, Cerf, 1983.
H. SAHLIN, Zur typologie des Johannesevangeliums,  UppsalaLeipzig, 1950, p. 8-12


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