1 Novembre. Commemorazione di tutti i fedeli defunti






Gv 6,37-40

In quel tempo, Gesù disse alla folla: “Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me; colui che viene a me, non lo respingerò, perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato, che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma lo risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del Padre mio, che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; io lo risusciterò nell’ultimo giorno”.


IL COMMENTO

Avere lo sguardo immerso in Lui. Il Cielo, la vita oltre la morte. Contemplarlo, e non staccare gli occhi da Lui. Eternamente. I nostri cari, che oggi ricordiamo e per i quali preghiamo, ci hanno preceduto per questa visione. Come quando ti innamori e non smetteresti mai di guardare chi ti ha rapito il cuore. E ne scrivi il nome sul diario, tieni la foto nel portafoglio, e la guardi e la riguardi. E quando ci sei insieme ne vieni preso a tal punto che gli occhi, e con loro tutto te stesso, si ritrovano incollati al suo viso, al suo profilo, alle sue mani, ai suoi occhi, alle sue labbra, alle sue parole. Si, ti sembra di vederle le sue parole, ti giungono vive e ti danno vita, e gioia, e pace, e desiderio di stare insieme, per sempre. Ecco, così dev'essere il Cielo, e molto di più, e non ce lo possiamo immaginare se non solo attraverso quel che viviamo.

Ed è giusto che sia così, dal momento che Dio si è fatto uomo perchè potessimo conoscerlo. E vederlo. Perchè il nostro destino eterno si gioca tutto in uno sguardo. Che dura tutta una vita. Vedere il Signore e credere in Lui. La porta del Cielo. Contemplarlo nelle nostre giornate, saperlo vivo, sperimentarne l'amore e la misericordia. Vedere Gesù. Oggi. Il cammino alla vita celeste. Vederlo come lo vide la Samaritana al pozzo di Giacobbe, nell'ora più calda del giorno, il sole a picco e non si può scappare. Le parole di Gesù a trafiggerle l'anima, la vita srotolata alla luce della Sua voce. La verità, parole di verità e vita, e pace, quella che proviene dal sapersi conosciuti sino in fondo, e per questo amati e accolti e perdonati e santificati.

Vedere Gesù è ascoltarlo raccontarci la nostra vita alla luce del Suo amore. E' "vedere" l'Unico che ci conosce davvero. E ci ama, e sapere che nulla di noi andrà perduto, perchè le Sue mani trapassate dai nostri peccati ci tengono stretti a Lui. Per sempre. Vedere oggi Gesù e credere in Lui è allora la Vita eterna, è l'incontro con Colui per il quale siamo nati ed esistiamo. Vederlo nelle nostre ore, negli eventi che si succedono. Vederlo è ascoltarne la Parola, vera e che si compie nella nostra vita. Vederlo e credere è lasciarci amare. Vederlo in famiglia, al lavoro, a scuola, tra gli amici. Vederlo accanto a noi, indossare gli abiti dei fratelli che ci annunciano la Parola, angeli e profeti della Notizia che può cambiare, anche oggi, la nostra vita.

L'amore di Dio riversato nei nostri cuori che rende la nostra speranza incrollabile. L'unica speranza che non delude. Il Suo amore, la Sua misericordia. Lui. In questo hanno sperato i nostri cari, e non ne sono stati delusi. Il Cielo celebriamo quest'oggi, nostra patria comune. E se qualcuno dei nostri non dovesse aver sperato in questa vita, oggi preghiamo per lui, attingendo ai meriti dei Santi, della Vergine Maria. Aggrappandoci, confidenti, alla misericordia di Dio nel Suo Figlio e nostro Signore. Siamo Suoi, la volontà del Padre è che nulla di noi, e nessuno di noi vada perduto. Con Dio non si butta nulla. Tutto è trasformato nella fornace del Suo amore. Ed ogni istante di noi profuma a vita eterna. Nella Sua misericordia. Stretti a Lui, insieme con tutti i nostri cari che ci hanno preceduto, camminiamo verso la pienezza di vita che ci attende.




Jn. 6,37-40





COMENTARIO

Tener la mirada inmersa en Él, que es nuestro Cielo, la vida más allá de la muerte. Contemplarlo, y no arrancar los ojos de Él. Eternamente. Nuestros queridos, que recordamos hoy y por los que rogamos, nos han precedido en esta visión. Como cuando te enamoras y no pararías nunca de mirar quien te ha secuestrado el corazón. Y escribes de ello el nombre en tu diario, tienes la foto en la cartera, y la miras una y otra vez. Y cuando estas junto a tu amor, y eres cojido al punto que los ojos, y con ellos todo tú ser, se encuentran pegados a su cara, a su perfil, a sus manos, a sus ojos, a sus labios, a sus palabras. Y te parece de verle sus palabras, te llegan vivas y te dan vida y alegría y paz y deseo de estar juntos, para siempre. He aquí, así tiene que ser el Cielo, y mucho más, y no podemos imaginarlo si no sólo por lo que vivimos.

Y es justo que sea así, puesto que Dios se ha hecho hombre porque pudiéramos conocerlo. Y verlo. Porque nuestra suerte eterna se juega toda en una mirada. Una mirada qué dura toda una vida. Ver el Señor y creer en Él que es la puerta del Cielo. Contemplarlo en nuestros días, saberlo vivo, experimentar su amor y su misericordia. Ver a Jesús, verlo Hoy, esto es el camino a la vida celeste. Verlo como lo vio la Samaritana al pozo de Jacob, en la hora más caliente del día, el sol a pique y no se puede escapar. Las palabras de Jesús a traspasarle el alma, la vida desenrollada a la luz de Su voz. La verdad, palabras de verdad y vida y paz, la que procede del saberse conocidos hasta el fondo, y por eso queridos y acogidos y perdonados y santificados.

Ver a Jesús es escucharlo contarnos nuestra vida a la luz de Su amor. Es "ver" el único que nos conoce de veras. Y nos quiere, y por eso saber que nada de nosotros irá perdido, porque Sus manos traspasadas por nuestros pecados nos tienen estrechos a Él para siempre. Ver hoy Jesús y creer en Él es entonces la Vida eterna, es el encuentro con Quien por el que hemos nacido y existimos. Verlo en nuestras horas, en los acontecimientos que se suceden. Ver a Jesus es escuchar su Palabra, verdadera y que se cumple en nuestra vida. Verlo y creer es dejarnos amar. Verlo en la familia, al trabajo, al colegio, entre los amigos. Verlo junto a nosotros, vestir los vestidos de los hermanos que nos anuncian la Palabra, ángeles y profetas de la Noticia que puede cambiar, también hoy, nuestra vida.

El amor de Dios derramado en nuestros corazones que devuelve nuestra esperanza inquebrantable. La única esperanza que no decepciona, la que brota de su amor y de su misericordia. Él. En Él nuestros queridos han esperado, y no han sido decepcionados. El Cielo celebramos hoy, nuestra patria comun. Y si alguien de nuestros queridos no hubiera esperado en El en esta vida, hoy rogamos por él, acudiendo a los méritos de los Santos, de laVirgen Maria. Agarrándonos, en plena confianza, a la misericordia de Dios en Su Hijo y nuestro Señor. Somos Suyos, la voluntad del Padre es que nada de nosotros, y nadie de los nuestros vaya perdido. Con Dios no se tira nada. Todo es transformado y transfigurado en el horno de Su amor. Y cada instante de nosotros perfuma a vida eterna en Su misericordia. Apretados a El, junto con todos nuestros queridos que nos han precedido, caminamos hacia la plenitud de Vida que nos espera.


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