Il Miracolo Eucaristico di Bolsena

Il Miracolo Eucaristico di Bolsena

e

il Duomo di Orvieto

-1263-

Il Santuario, nel Duomo di Orvieto, è legato al miracolo di Bolsena. Il sacerdote boemo Pietro da Praga dubitava sulla verità della transustanziazione, cioè sulla mutazione del pane e del vino nel corpo e sangue di Cristo. Un giorno dell’anno 1263, mentre celebrava la Messa presso la tomba di santa Cristina di Bolsena, vide delle gocce di sangue stillare dall’ostia consacrata; esse si posarono sul Corporale e sul pavimento. Il sacerdote andò subito da papa Urbano IV, il quale si trovava ad Orvieto. Verificato il miracolo, l’anno successivo il Pontefice istituì la festa del Corpus Domini. Nella città fu innalzato perciò un tempio sul luogo più alto (1290), al quale si aggiunse la cappella del Corporale (1350) e la Cappella Nuova (1408).
Il Duomo venne disegnato da Arnolfo di Cambio in forme tardo romaniche. I lavori proseguirono in stile gotico da Lorenzo Maitani.

IL DUOMO

La facciata, terminata soltanto nel Seicento, forma un monumentale trittico gotico ogivale, ornato da sculture e preziosissimi mosaici.
I quattro grandi pilastri sono rivestiti di tavole marmoree con bassorilievi del Maitani con la collaborazione di scultori senesi e pisani: sono rappresentate scene del Vecchio e del Nuovo Testamento nonché del Giudizio universale. Nella parte superiore si trova un superbo rosone, inscritto in un quadrato, ornato di statue.
L’interno è a tre navate, con arco a tutto sesto, divise da colonne con ricchi capitelli, in stile romanico, mentre il transetto e il presbiterio sono in forme gotiche. Tutta la chiesa è rivestita di preziosi affreschi. Nella navata destra si trova la cappella di san Brizio, in parte affrescata dal beato Angelico e da Benozzo Gozzoli e completata da Luca Signorelli con il celeberrimo Giudizio Universale, uno dei migliori cicli di pittura dell’intero Rinascimento.
Sull’altare si trova il tabernacolo marmoreo (1358) contenente il reliquiario del Corporale che viene esposto il pomeriggio di Pasqua e nella festa del Corpus Domini. Il reliquiario, opera di Ugolino di Vieri, è ornato di metalli preziosi e smalti con le scene della vita di Cristo. All’inizio della navata di sinistra si ammira un affresco della Madonna con il Bambino di Gentile da Fabriano (1425).

Cristina Siccardi - RIVISTA MARIA AUSILIATRICE 2002-Maggio -

LA FESTA DEL CORPUS DOMINI

La festa del Corpus Domini celebra il miracolo di Bolsena, avvenuto nel 1263. Le più antiche cronache ci parlano di un sacerdote boemo, cui la tradizione dà il nome di Pietro da Praga, il quale in quel tempo di controversie teologiche sul mistero eucaristico fu assalito da dubbi sulla reale presenza di Cristo nel pane e nel vino consacrato. Per trovare finalmente pace, risolse nel suo animo di intraprendere un lungo pellegrinaggio di penitenza e meditazione alla volta di Roma per pregare sulla tomba di San Pietro. Dopo aver pregato sulla tomba del principe degli apostoli, rinfrancato nello spirito riprese il viaggio di ritorno verso la sua terra. Lungo la via Cassia, si fermò a dormire a Bolsena nei pressi del chiesa di Santa Cristina e per ringraziare Iddio, il mattino seguente, chiese di celebrare la S. Messa. Durante la celebrazione, dopo la consacrazione, alla frazione dell'Ostia, apparve ai suoi occhi un prodigio al quale da principio non voleva credere. Quell'Ostia che teneva tra le mani era diventata carne da cui stillava miracolosamente abbondante sangue. Impaurito e nello stesso tempo pieno di gioia cercò di nascondere ai rari presenti quello che stava avvenendo: concluse la celebrazione, avvolse tutto nel candido corporale di lino usato per la purificazione del calice che si macchiò immediatamente di sangue e fuggì verso la sagrestia. Ma durante il tragitto alcune gocce di sangue caddero sul pavimento tradendo la segretezza del prodigio.

A seguito di questo miracolo, nel 1264, con la Bolla "Transiturus de hoc mundo", Urbano IV decretò che la festa del Corpo del Signore fosse celebrata ogni anno in tutto il mondo cristiano e venne edificato il Duomo di Orvieto, dove è conservato il reliquiario che contiene l'ostia.

LA CAPPELLA DEL SANTISSIMO CORPORALE

Fu costruita per custodire la reliquia del miracolo di Bolsena intorno al 1350 nel periodo in cui era capomastro Andrea Pisano. La Cappella del SS. Corporale si apre nel fondo della crociera, sul lato nord della chiesa ricavata anch'essa, come la cappella del Signorelli, nello spazio fra gli archi di rinforzo del Maitani.
Essendo tali archi non perfettamente paralleli fra loro, le pareti furono inevitabilmente costrette ad elevarsi su una pianta trapezoidale. Ai lati dell'ingresso, entro le nicchie marmoree, si trovano a destra la statua di Maria, a sinistra quella del Cristo risorto entrambe di Raffaele da Montelupo (1563).Alla cappella si accede attraverso un portale romanico chiuso da una cancellata a quadrilobo, iniziata da Matteo da Bologna (1355-57) e finita da Michele da Orvieto (1366). La cappella è quasi interamente affrescata e lo stile che vi domina risulta sicuramente influenzato dalla scuola senese.

La decorazione delle pareti e delle volte fu eseguita da pittori quali: Ugolino di Prete Ilario, Domenico di Meo, frate Giovanni di Buccio Leonardelli ed altri fra il 1357 e il 1363.Gli affreschi a destra rappresentano i fatti del Miracolo di Bolsena. Nella parete di fondo, infine, è dipinta una Crocefissione con Deposizione e Resurrezione di Gesù Cristo. Nella volta sono dipinti fatti del Nuovo e del Vecchio Testamento, mentre sull'arco della porta d'ingresso la cena degli Apostoli. All'interno della Cappella è conservato il Reliquiario dove si conservava il SS.Corporale, stupendo monumento di oreficeria medioevale.

Fu eseguito fra il 1337-1338 da Ugolino di Vieri su commissione del vescovo Beltramo Monaldeschi; è d'argento, smaltato e bulinato, alto 1.39 metri e largo 0.63 metri e costò 1274 fiorini. Ha la forma della facciata del Duomo; sugli scomparti della fronte sono riprodotti, forse su disegno di Ambrogio Lorenzetti, i fatti della Vita della Vergine e la Storia del Miracolo di Bolsena: Annunciazione, Presepio, Epifania, Presentazione al Tempio, Fuga in Egitto, Disputa dei Dottori, Battesimo di Gesù, Gesù tentato, il Miracolo di Bolsena, Urbano IV ascolta il prete boemo, il papa ordina al vescovo di recarsi a Bolsena, il vescovo prende il Corporale, lo porta ad Orvieto, Urbano Iv gli va incontro, lo stesso mostra al popolo il Corporale, istituisce la festa del Corpus Domini, Ingresso di Gesù a Gerusalemme, Cenacolo, la Lavanda dei piedi.

Nella parte posteriore sono rappresentate, invece le scene della vita di Gesù: Orazione nell'orto, Cattura di Gesù, Gesù davanti ad Anna, Gesù davanti a Caifa, davanti a Pilato, davanti ad Erode, di nuovo davanti a Pilato, Pilato si lava le mani, Salita al Calvario, Crocifissione, Deposizione e Resurrezione. Dalla cappella si accede, attraverso una porta sulla destra, alla Sagrestia finita nel 1365 da Vannuccio di Lucio e Lippo di Cristiano. Qui sono conservati un crocefisso attribuito a Nicolò di Nuto ed un armadio ligneo a formelle quadrate di Guglielmo da Venezia (1372-88).

IL RELIQUIARIO

Fu realizzato per custodire il Corporale che si macchiò durante il miracolo di Bolsena. Viene esposto ai fedeli e portato in processione in occasione di grandi festività religiose, come la Pasqua e, ovviamente, il Corpus Domini. E' un vero capolavoro di arte orafa; la sua realizzazione è dovuta a Ugolino di Vieri che vi lavorò, con tutta probabilità, tra il 1337 e il 1339, date che si desumono dai documenti dell'epoca che testimoniano il pagamento dell'opera. Alto un metro e 38 centimetri, largo 63 centimetri, è disegnato, per riprendere la facciata del Duomo, come un trittico ed è realizzato in oro argento e smalti con rappresentazioni sia sul lato anteriore che su quello posteriore; vi sono raffigurati episodi della vita di Gesù e il Miracolo di Bolsena.

PAOLO VI

ANGELUS DOMINI

Domenica, 8 agosto 1976

Voi già lo sapete: noi oggi, nel pomeriggio, andremo a Bolsena, e, a Dio piacendo, vi celebreremo la S. Messa, e in collegamento radiovisivo invieremo alla fine un breve messaggio al Congresso Eucaristico Internazionale di Filadelfia, negli Stati Uniti d’America.

Perché Bolsena? perché Filadelfia? Per un motivo religioso, eucaristico anzi. Bolsena è celebre per il suo miracolo, avvenuto nel 1263, quando un Sacerdote boemo pellegrino di passaggio, celebrando la S. Messa sull’altare della martire, ancora tanto onorata a Bolsena, tormentato dal dubbio circa la reale presenza di Gesù Cristo nell’Eucaristia, cioè circa la «transustanziazione» del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue del Signore, vede che il Sangue bagna la piccola tovaglia, detta Corporale, sulla quale è compiuto il santo rito del sacrificio eucaristico. Meraviglia e stupore dei presenti. Subito il sacro Corporale, macchiato dal Sangue divino, fu portato alla vicina Orvieto, dove allora risiedeva il Papa, nostro lontano predecessore, Urbano IV (1261-1264), il quale, verificato il prodigio, istituì la festa del « Corpus Domini », dando così estensione in tutta la Chiesa al culto pubblico e solenne dell’Eucaristia, già diffuso in quegli anni nelle Fiandre (in reazione all’eresia di Berengario contraria appunto alla transustanziazione). Ne derivarono due capolavori : il Duomo di Orvieto, e l’officiatura liturgica di S. Tommaso d’Aquino, allora vivente, sull’Eucaristia. Orvieto conservò il Corporale del miracolo, ma Bolsena la memoria ed il culto del fatto originario; così che, dopo non breve attesa, noi oggi conferiremo alla Chiesa del miracolo il titolo di Basilica minore.

La quale così sarà spiritualmente qualificata a lanciare il nostro benedicente saluto alla Chiesa di Filadelfia, dove con semplicità pari alla solennità, presente il nostro Legato Cardinale Knox, e assistenti centinaia di Vescovi, migliaia di Sacerdoti, di Religiosi, di Religiose, di giovani forti e fedeli, di cattolici americani e provenienti da tutto il mondo adoreranno e ameranno Gesù Cristo nel sacrificio eucaristico, celebrando l’unità e l’universalità della Chiesa cattolica, tutta impegnata a corrispondere in spirito di servizio ad ogni legittima «fame» del mondo e ad accendere nell’umanità la fede, la speranza, l’amore.

Questo nostro desiderato intervento spirituale e televisivo da Bolsena a Filadelfia ci sembra molto bello e significativo. Che i vostri cuori siano pure presenti.

Anche perché la Madonna sarà certo con tutti noi.

Tratto dal sito del Vaticano: www.vatican.va

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