Pasqua


Surrexit Dominus de sepulchro qui pro nobis pependit in ligno.
Christus Resurrexit sicut dixit. Alleluia!

Christos Anesti! Alithos Anesti!


La Pietra che annuncia la vittoria


Una tomba. Un corpo esanime, colpito, deturpato, perdute anche le sembianze umane. Un corpo schiacciato da ogni peccato - proviamo a contarli... - di ogni uomo, dall'inizio alla fine del mondo. Un cadavere, trafitto, tradito. Una morte ingiusta, una sentenza iniqua. Una tomba, simulacro d'ogni nostra tomba, d'ogni ingiustizia, quelle che abbiamo subito, quelle che abbiamo inferto. Una tomba, e una pietra dove s'infrangono speranze, desideri, progetti. Una pietra a spegnere la vita. E la domanda, il sibilo sinistro del dubbio, dell'angoscia, dello struggimento. Perchè? E' la parola che bussa, prepotente, alle soglie di questa Notte, la Notte delle Notti. Scartabelliamo i ricordi, frughiamo tra le possibilità, cerchiamo risposte umane e divine e ci ritroviamo al punto di partenza. Non v'è risposta. La morte, qualunque morte, non ha risposta. In quel corpo senza vita sembrano riunirsi tutte le angoscie, tutti i fallimenti, tutte le paure, tutte le morti di questo mondo. Soprattutto, come in uno specchio, incontriamo i nostri cuori aggrappati alla vita eppure gravidi di terrore. Gli errori, i peccati, le distrazioni, la superficialità, le fughe.

E' Sabato Santo oggi, e la Chiesa tace. Per l'unico giorno dell'anno. E' il silenzio del sepolcro. Il nostro silenzio, attonito e stordito. Siamo proni oggi, dinanzi ad una lapide. Stanchi anche di cercar risposte, stanchi forse, anche di sperare. Siamo, oggi, sepolti anche noi nella terra, in questo mondo che ha voltato le spalle a Dio. Ne gustiamo l'amarezza, il vuoto terribile d'una tomba oscura, chiusa dietro ad una pietra. Siamo qui, in ginocchio. Nulla possiamo fare, nulla possiamo dire, se non uno sguardo interrogante a fissare quella pietra. Pesante. Massiccia. Irremovibile.

Ma nel silenzio ecco risuonarci un'altra domanda, come un grido a spezzare le sbarre della disperazione. "Chi ci rotolerà la pietra?". Un briciolo di speranza, un granello sfuggito alla devastazione della morte. Siamo distrutti, provati, senza forza alcuna. Eppure quella pietra sembra fissarci, e sfidarci.

E' lungo questo sabato, per alcuni dura una vita. E' stretto e angusto, e ci accorgiamo, nel silenzio e nell'angoscia, che non è per questo sabato che siamo venuti al mondo, qualcosa graffia il cuore e ci spinge a sperare. Il "perchè?" ripetuto all'infinito ci sgorga da dentro, sbatte sulla pietra e ci rimbalza contro. L'amore, le nozze, lo studio, il lavoro, i giochi, le vacanze, gli amici, le gravidanze, i parti, le gioie e i dolori che percorrono le nostre vite, pur dentro a questo sabato, tutto ci dice che non possono essere quattro pareti di roccia a definire l'esistenza, che tutto quello che stiamo vivendo non può essere che un passaggio a qualcosa d'altro. Altrimenti, perchè? No, non può essere definitivo.

Sì, ora sembra guardarci quella pietra, sembra chiamarci. Gli occhi umidi e stanchi di troppe lacrime non possono sbagliarsi. Ci attira, ci seduce, ci desidera. E' una pietra, ma sembra viva, ora. Albeggia, guardiamo in su, ed è apparsa la stella del mattino. Allora, sta scivolando via questo sabato! Allora era vero, non siamo nati per spegnerci in una notte.

C'è una luce strana ora, mai vista. Fissiamo meglio, e la pietra dov'è? Ma sì, certo che era viva, s'è mossa infatti, rotolata via. E la tomba è spalancata, luminosa. Ci accostiamo, è vuota. Le bende, il sudario, gli abiti della morte son lì, ripiegati, come una pagina del passato, ma lui, Lui, e tutti noi sepolti nella tristezza e nell'angoscia, dove siamo? Dov'è Lui? Dov'è la morte?

Una voce, qualcuno, qualcosa ci sussurra parole strane. "Non è qui, è risorto! Andate in Galilea, là lo vedrete!". Che vuol dire tutto questo, che significa? Sorpresi, stonati come pugili al tappeto, una gioia straripante mista a dubbi che ci tempestano il cuore, e quella domanda che ritorna prepotente, quel "perchè?" che neanche ora ci abbandona.

Ma quelle parole, "E' risorto! Non è qui!", ci hanno sconvolto, afferrato, e non ci lasciano. Che fare ora che il sabato è volato via, che questa luce infinita ci avvolge e ci sospinge. "In Galilea!". Ecco che fare, andare in Galilea. E dov'è la Galilea, e che cos'è la Galilea? Ma sì, certo, è lì dove Lui ci ha incontrati. E' lì dove è venuto a cercarci. Dove ci ha perdonati, chiamati, amati. E' la nostra vita, la nostra povera storia di tutti i giorni, di tutte le ore. E' esattamente il luogo dove ci ha sorpreso la morte, dove avevamo smarrito speranze e risposte.

La Galilea è lì dove il "perchè?" non ha smesso un secondo di risuonarci dentro. In Galilea è la risposta. La Galilea è dove Cristo, risuscitato e vittorioso sulla morte e sul peccato, ci ha dato appuntamento.

La risposta è Lui dunque, una persona viva. Un amore vivo. La risposta, l'unica, che non appartiene a nessun criterio, a nessuna intelligenza, la risposta nascosta perfino agli angeli, è uno sguardo d'amore e di compassione. Lo sguardo di Cristo risuscitato dai morti che colma ogni vuoto, lenisce ogni ferita, asciuga ogni lacrima. Lo sguardo di Cristo che attraversa spazio e tempo e incontra, in questa Pasqua, il nostro sguardo impaurito, proprio dove siamo.

La risposta non è una risposta di quelle che esaltano l'intelligenza; la risposta è una persona, è Cristo. La risposta si guarda, molto prima di pensarla e capirla. E' in questa notte, è per gli occhi di chi, dopo averne tanto sentito parlare, finalmente lo guardano. Lo fissano. E ne restano trafitti. La risposta è sperimentare, oggi, e ogni istante, il suo amore infinito, l'unico capace di rotolare la pietra del dolore e cancellare, dal cuore, il "perchè?" che ci uccide. Il Suo amore, misterioso, eppure così vero, reale, concreto. Infinito, eterno. Il Suo amore, la Vita eterna per la quale siamo nati. La Pasqua illumina il Sabato, e il Venerdì, ed ogni giorno. La Pasqua che è amore più forte della morte, una vampa di fuoco che brucia il peccato. La Pasqua una sola cosa, un sol giorno con ogni altro giorno, una Luce che splende, invisibile, anche nelle tenebre, e una certezza sigillata, laddove era sigillata la pietra: Christos Anesti! Alithos Anesti! Cristo è risorto! E' veramente risorto! E l'Alleluya di questa notte, la lode straripante di questo giorno che non conosce tramonto, si irradia su ogni istante della nostra vita. E' Pasqua, è il Paradiso, è la Vita immortale che ha preso dimora nel sepolcro più oscuro, e nulla, e nessun momento, e nessuna parola, e nessun dolore sarà mai più lo stesso. Le pareti del sepolcro continueranno ad essere roccia dura, la morte continuerà a ghermire l'esistenza, e Cristo scenderà ancora, domani, tra un mese, tra un anno, tra mille anni, in ogni sepolcro. Ma il seme di Pasqua, la vita che non muore, il suo amore infinito, scenderà con Lui, ed ogni nostra storia, ogni morte, non sarà mai più ostile, e la pietra che ci ha fatto tanta paura, sarà, per sempre, la dolce amica che ci svela la risposta ad ogni perchè, una pietra viva che ci annuncia la Vita, e ci rammenta, sigillandocela nel cuore, l'unica certezza di cui abbiamo bisogno per essere felici, sempre: Christos Anesti! Alithos Anesti!



VEGLIA PASQUALE


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A .Elberti. E' la Pasqua del Signore. Veglia Pasquale

J. Ratzinger. Il mistero della notte di Pasqua

D. Fabio Rosini. Commento al Vangelo della Veglia Pasquale, anno A

Von Rad. L'Esodo

J Jeremias La Pasqua

S Fausti. Commento al Vangelo della Risurrezione di Matteo

Gnilka La Resurrezione nel Vangelo secondo Matteo

Isacco: la ’Aqedah

Ratzinger - Benedetto XVI. La sua Croce spalanca le porte della morte, le porte irrevocabili.
Omelia nella Veglia Pasquale

J. Ratzinger. La fede nella Risurrezione

Mons. Caffarra. Testi sulla Pasqua

Il Mistero nella dipinta croce

Per contemplare la Veglia Pasquale. Gli Exultet di Bari e Troia

La Pasqua dell''ebreo Gesù

Banchetto Pasquale e antiche anafore cristiane

La pasqua dei primi secoli

I giorni della Pasqua

Tutti i passi della storia varcano il sepolcro vuoto

Don Giussani: Cristo contro il nulla



DOMENICA DI PASQUA


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Cantalamessa, Omelia Domenica di Pasqua, anno A. Non si è cristiani se non si crede che Gesù è risorto

J Jeremias La Pasqua

Ratzinger - Benedetto XVI. Meditazione sulla La Pasqua

Tutti i passi della storia varcano il sepolcro vuoto

Meditazione di Don Divo Barsotti sulla Pasqua

Mons. Caffarra. Testi sulla Pasqua

J. Galot. Il sepolcro vuoto: Da piccoli indizi, lo stupore della fede

LA TOMBA VUOTA E LA SINDONE DI TORINO

Presenza di Maria nel mistero pasquale

tomba vuota e panni sepolcrali

Padre Raniero Cantalamessa. La storicità della risurrezione di Cristo

Sant''Agostino. "Fides christianorum resurrectio Christi est"

Marc Chagall. Il mistero della Pasqua

A. Socci. Ipotesi su Gesù e la sua resurrezione.

Don Giussani: Cristo contro il nulla



MISTERO PASQUALE


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Paolo VI. Il Mistero Pasquale

H. U. Von Balthasar. Mysterium Paschale. La Consegna
J. Ratzinger. La fede nella Risurrezione
J Jeremias La Pasqua
Mons. Caffarra. Testi sulla Pasqua
La pasqua dei primi secoli
Sant''Agostino. "Fides christianorum resurrectio Christi est"
Catechesi di Giovanni Paolo II sulla Resurrezione
Meditazione di Don Divo Barsotti sulla Pasqua
Ignace DE LA POTTERIE. Testi sulla Risurrezione di Gesù in Giovanni
La Pasqua dell''ebreo Gesù
LA CROCE E IL CROCIFISSO. Uno studio da meditare

I giorni della Pasqua



ESEGESI

Gnilka La Resurrezione nel Vangelo secondo MatteoIgnace DE LA POTTERIE. Testi sulla Risurrezione di Gesù in Giovanni



TEOLOGIA

J. Galot. Il sepolcro vuoto: Da piccoli indizi, lo stupore della fede
Catechesi di Giovanni Paolo II sulla Resurrezione
J. Ratzinger. La fede nella Risurrezione



EUCARESTIA

Mons. Rino Fisichella. L''eucaristia memoria del mistero pasquale
Sofia Cavalletti. Banchetto pasquale e ultima cena
Banchetto Pasquale e antiche anafore cristiane
La Pasqua dell''ebreo Gesù



RADICI NELL''EBRAISMO

La Pasqua ebraica 1
La Pasqua ebraica 2
Sofia Cavalletti. Banchetto pasquale e ultima cena
La Pasqua dell''ebreo Gesù


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