IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO: FEDE, SCIENZA E PIETA’ POPOLARE.

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Tutte le strade dell’Eucarestia debbono passare per LANCIANO. Lanciano (Ch), infatti, è città del primo Miracolo Eucaristico della storia e unico, nel genere, come dimostra quanto segue. Con Bolsena, Siena e Ferrara (per fare qualche riferimento), Lanciano è un nome importante nella nomenclatura religiosa d’Italia e del mondo. L ‘Abruzzo, terra di Santi e di santuari, ne va orgoglioso. Ma ecco i fatti. Una mattina di dodici secoli fa (anno 700), un monaco basiliano, oppresso dal dubbio sulla presenza reale di Gesù nell’Eucarestia, fatta la doppia consacrazione del pane e del vino, improvvisamente vide l'Ostia mutarsi in Carne e il Vino in Sangue. Attonito e non potendo occultare l’accaduto, manifestò il fatto ai pochi fedeli presenti, i quali, in un baleno, divulgarono la notizia in tutta la città e dintorni. Così, in una piccola città frentana e in un'umile chiesa agreste, intitolata a S. Legonziano, si verificava il più grande miracolo eucaristico della storia. I fedeli lancianesi hanno sempre creduto, per una tradizione ininterrotta, al Prodigio, anche se circostanze diverse lungo i secoli hanno variamente contribuito a rendere il Miracolo poco diffuso. La custodia e i luoghi “oscuri” della riposizione (suggeriti forse da una eccessiva prudenza) sono i motivi principali dell’oblio che ha avvolto così a lungo questo meraviglioso Tesoro. Dal 1902 le Ss. Reliquie custodite in un artistico ostensorio d’argento (1713) e collocate alla sommità di un altare monumentale, possono essere ammirate e venerate da vicino, per un doppio ordine di scale marmoree che vi conducono i numerosi pellegrini. Oggi, a distanza di dodici secoli, la Carne conserva la forma rosea. Il Sangue, contenuto in un calice di cristallo molto antico e fissato alla base dell’ostensorio, è suddiviso in cinque grumi, del peso complessivo di grammi 16 e milligrammi 505, terreo all’aspetto, ma dai colori naturali alla luce ravvicinata. Tutte queste circostanze hanno favorito una larga e rapida diffusione del Miracolo stesso. Finché nel 1971 non si ebbe il solenne e universale riconoscimento. Infatti, dopo varie ricognizioni ecclesiastiche, effettuate dai Vescovi locali a partire dal 1500, a cavallo degli anni 1970-1971, L 'illustre scienziato italiano prof. dott. Odoardo Linoli, libero docente di anatomia e istologia patologica e di chimica e di microscopia clinica, primario de “Gli Ospedali Riuniti” di Arezzo, operò la prima ricognizione scientifica della Carne e del Sangue, su incarico del Religiosi del Santuanio. La ricognizione previde due tempi: quello del prelievo dei campioni e quello della relazione pubblica sui risultati acquisiti. Il prelievo fu effettuato il 18 novembre 1970, alla presenza dell’Arciv. di Lanciano, Mons. Perantoni, del Ministro Provinciaie dei Conventuali d’Abruzzo e di tutta la Comunità religiosa del Santuario. Rotti i sigilli, apposti dall’Arciv. Petrarca nel 1886, l‘esimio professore prelevò dalla Carne due piccolissimi frammenti del peso cormplessivo di milligrammi 20, e dal Sangue altri frammenti del peso complessivo di milligrammi 318. Condotto il tutto nel suo laboratonio scientifico di Arezzo, il Prof. Linoli analizzò i Reperti per quasi tre mesi. Aquisiti tutti i dati, prima di pronunciarsi, intese avvalersi della collaborazione del suo illustre collega Prof. Ruggero Bertelli, ordinario fuori ruolo di anatomia umana normale all'università di Siena. Ottenute le convalide desiderate ed essendo tutto pronto per la pubblicazione, il 4 marzo 1971, nella Chiesa di S. Francesco (e cioè del Miracolo), davanti ad un pubblico scelto e numeroso, il Prof. Linoli comunicò ufficialmente i risultati delle analisi, corredandoli di un’ abbondante documentazione fotografica. Egli sintetizzò così: 1)Il Sangue del Miracolo Eucaristico è vero sangue e la Carne è vera carne.
2) La Carne è costituita da tessuto muscolare del cuore (miocardio).
3)Il Sangue e la Carne appartengono alla specie umana.
4)Il gruppo sanguigno è identico nel Sangue e nella Carne e ciò sta ad indicare l’unicità della persona donante, restando aperta la possibilità della provenienza da due persone diverse, fornite però dello stesso gruppo ematico.
5) Nel Sangue sono state ritrovate le proteine normalmente frazionate con i rapporti percentuali quali si hanno nel quadro siero-proteico del sangue fresco normale.
6) Nel Sangue sono stati anche ritrovati i minerali Cloruro, Fosforo, Magnesio, Potassio, Sodio in quantità ridotta, mentre è risultato aumentato il Calcio. Il noto scienziato, ampliando le conclusioni, asserì che:
a) per la Carne, è da escludere una derivazione da dissezione anatomica, operata su un cuore umano;
b) nessun processo conservativo ha mai riguardato la Carne e il Sangue;
c) è, perciò, assolutamente eccezionale la conservazione delle proteine e dei minerali nella Carne e nel Sangue. L ‘intervento scientifico del Prof. Linoli, pubblicato su tutte le più importanti riviste mediche, nonché sul testo redatto dal Santuario, ha suscitato e suscita una vasta gamma di consensi in campo scientifico nazionale ed internazionale.
Nel 1973, iI Prof. Giuseppe Biondini, medico e biologo italiano, interessò del fatto il Consiglio Superiore della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), di cui, è membro effettivo. Detto Consiglio, di fronte al caso eccezionale, accolse la sollecitazione e affidò ad un'équipe di esperti di sette nazioni una verifica dei risultati acquisiti dal prof. Linoli, non per disistima verso il suo operato, ma per l'estrema importanza scientifica dell’analisi effettuata. Dopo 15 mesi di indagini, condotte collegialmente e non, la predetta Commissione scientifica internazionale, avvalendosi di tecniche e attrezzature aggiornatissime, non escluse quelle offerte dalla medicina nucleare, confermò pienamente i brillanti risultati conseguiti dal Prof. Linoli, allegando il tutto agli “ATTI” dell' OMS, in vista di una opportuna pubblicazione ufficiale. I predetti scienziati dell’ONU hanno precisato che iI Miracolo Eucaristico di Lanciano è e rimarrà un Caso Unico” scientificamente inspiegabile. Una conclusione solo apparentemente sorprendente, considerata l’ indimostrabilità scientifica del “mistero” corrispondente.
Il valore teologico e spirituale della definizione scientifica del Miracolo Eucaristico di Lanciano meriterebbe un discorso a parte, ma è, comunque, intuito dalle folle pellegrinanti. Dinanzi al Miracolo si constata de visu “l’emozione commossa e austera dell’anima religiosa popolare” (Paolo VI), nonché l‘attenzione che il Miracolo suscita negli animi, anche i più prevenuti...
Solo per dare qualche cifra approssimativa, nell’anno 1978 sono stati contati più di 700 gruppi e nell’anno in corso si prevede di superare ll migliaio, ai quali vanno aggiunti i tanti pellegrini “spiccioli” che quotidianamente passano per il Santuario. L 'Italia è praticamente di casa a Lanciano! Si registrano, inoltre, moltissime presenze estere, provenienti da ogni parte d’Europa e delle Americhe. Il testo “IL MIRACOLO EUCARISTICO DI LANCIANO" già alla terza edizione, è stato edito anche in inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese e, prossimamente, in lingua locale, nelle Isole Filippine. Dinanzi al Miracolo Eucaristico di Lanciano emerge, a volte esplode, la grande pietà eucaristica del popolo, di qualunque cultura ed estrazione sociale. Di fronte a questo “segno”, perfettamente adeguato alla realtà Significata, non c’è chi, seppure “assente”, non percepisce un forte richiamo religioso e un profondo senso del divino. Il Miracolo Eucaristico di Lanciano, dono eccelso del Signore alla Chiesa, rimane, nella beatitudine evangelica della fede pura (cfr. Gv 20,29), un “segno” imponente delle realtà invisibili, un richiamo stimolante a una decisiva presa di coscienza religiosa, per un concreto rinnovamento di vita. Il mattino del 3 novernbme 1974 sostava al Santuario, con un gruppo di prelati polacchi, il Card. WOJTYLA, ora Papa Giovanni Paolo II. Dopo una lunga visita, ricca di interesse e di pietà, lasciava scritte, nell' Album dei visitatori, queste parole: “Fac nos tibi semper magis credere, in te spem habere, te diligere".

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